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UNA LAPIDE ED UN CANTONALE DICONO …

Pagine di storia di San Marco in Lamis (Foggia)

 “Fa crescere nella verità
la tua Chiesa, o Padre”

       Lungo la vecchia “strada maestra” del mio paese, corrispondente al tronco orientale di Corso Matteotti (fig. 1), s’inseguono botteghe e negozi che offrono abbastanza varietà di mercanzia. Fanno da “civetta” alle singole attività commerciali ed ai luoghi di consumo insegne semplici e poco luminose, in materiali diversi. Nessun esercizio denunzia più vetusta età rispetto agli altri attraverso la struttura muraria esterna ed interna o attraverso scritte pubblicitarie in pietra, in bronzo, in ceramica.

   fig. 1fig. 1 Continua a leggere

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“S. MARIA DI STIGNANO” a 500 anni dalla ricostruzione voluta dal Pappacoda LA LAPIDE, LE STIGMATE, LA STORIA

“La storia è cronologìa con date e dati
da  coordinare.
Fatto  questo, le  situazioni  appaiono
subito chiare, trasparenti, vere”
(F. BOZZA)

 

       “S. Maria di Stignano”

1

s’annida lungo il tronco della  S.S. 272 che unisce San Marco in Lamis a San Severo di Foggia, poco dopo il Km. 5,150. Vuole la leggenda[i] che la prima cappella sia sorta nel 1350, in seguito alla miracolosa guarigione di Leonardo di Falco. Questo cieco, castelpaganese[ii], era solito sostare lungo la Via Sacra Langobardorum in attesa di pellegrini disposti a fargli l’elemosina. Forse a causa della calura o della stanchezza,  un giorno Leonardo venne preso dal sonno. Mentre dormiva, gli apparve la Vergine. La divina Madre gli comunicò di averlo guarito dalla cecità. Nei pressi avrebbe rinvenuto un Suo simulacro a cui era opportuno dare un miglior riparo. Continua a leggere

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I SEGRETI DELLE PIRAMIDETTE

Significative  risulteranno, allora, sia  le analogie
che  le  differenze nelle  forme, nelle  decorazioni,
nella natura delle argille adoperate.”

E. DE JULIIS

  Vi sono “cose antiche” per le quali si devono escludere risposte categoriche circa il loro primo impiego ed il successivo uso. E’ il caso dei pesi fittili, raramente litici, oggetti facilmente  reperibili già  in superficie presso molte stazioni archeologiche occupate dall’Età del Bronzo recente fino alla piena Età Romana. La maggior parte di questi utensili ha forma tronco-piramidale, a base quadrata o rettangolare. La loro comune peculiarità è una foratura laterale che traversa l’intero corpo, proprio in prossimità della base minore. Pare che di lì passasse il filo dell’ordito, visto che comunemente le cosiddette “piramidette” vengono ritenute pesi da telaio. Continua a leggere

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Corrispondenza con Joseph Tusiani

LI   VUCELLE  ‘LU  CAMPANARE
Ij me mpaccesse
pe qquessi
belle
vucelle
che vvòlene nturne
tuttu lu jurne.
Nu mare de vote
l’ej viste recote
come na squatra
sope lu Campanare
‘la Cchjesia Matra.
Ma joje me pare
che vonne dice
propia accusci’:
“Sinte, Peppi.’
non t’avvelenne.
Li male venne,
venne e vanne.
Lu jurne àdda meni’-
ma cridece, Peppi’-
quanne pure tu,
vu’ o no vvu’,
cu tutte lu bbone,
ha’ lenzà ssu bastone
e, cchjù de prima,
àda fà rima
cu vvucelle
e ccose bbelle.”

A tutti i miei amici
affettuosi saluti,
JOSEPH Continua a leggere

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“Santa Maria di Stignano” e l’anno di consacrazione

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